I principali macro-componenti del biogas sono costituiti da: 

  • metano (CH4) e 
  • anidride carbonica (CO2)

entrambi importanti gas GHG che contribuiscono all’intensificazione dell’effetto serra.

In particolare, nell’orizzonte temporale di 100 anni, il metano è caratterizzato da un Global Warming Potential (GWP) 28 volte maggiore dell’anidride carbonica, così come riportato nel quinto ed ultimo rapporto di valutazione dell’IPPC emesso nel 2014 e denominato AR5 (https://www.ghgprotocol.org/sites/default/files/ghgp/Global-Warming-Potential-Values%20%28Feb%2016%202016%29_1.pdf)  

Recenti pubblicazioni della NASA dichiarano che le concentrazioni di metano sono aumentate di oltre il 150% dall’inizio delle attività industriali e dell’agricoltura intensiva e che dopo l’anidride carbonica, il metano è responsabile di circa il 20% del cambiamento climatico nel ventesimo secolo (https://svs.gsfc.nasa.gov/4789). 

Scienziati di tutto il mondo stanno lavorando per comprendere meglio il ‘bilancio globale’ del gas metano con l’obiettivo finale di ridurre le emissioni di gas serra, migliorando le previsioni di cambiamento ambientale e climatico ad oggi prospettate.

La Global Carbon Project (GCP) ha pubblicato in data 15 luglio 2020 il Global Methane budget 2008-2017 (https://www.globalcarbonproject.org/methanebudget/index.htm), di cui riportiamo lo schema dal quale emerge il dato significativo del contributo dato dai settori aggregati Agriculture and Waste:

A ribadire che la promozione di azioni per il clima è divenuta d’importanza primaria per l’intero pianeta vi sono anche le Nazioni Unite con il comunicato stampa del primo febbraio 2021 dove si afferma testualmente: “They are also designed to encourage and facilitate the implementation of ambitious Nationally Determined Contributions (NDCs) under the Paris Agreement, along with the implementation of National Adaptation Plans (NAPs), Long-Term Low greenhouse gas Emission Development Strategies (LT-LEDS), and Global Climate Action and the 2030 Sustainable Development Goals.” (https://unfccc.int/news/regional-climate-weeks-to-drive-forward-climate-action-in-2021-and-2022).

L’agenzia NASA ha pubblicato alcuni tra i più recenti dati sulle concentrazioni di CO2 e CH4 in atmosfera. 

Per l’anidride carbonica si rimanda alle pubblicazioni del link https://svs.gsfc.nasa.gov/4402 da cui è tratta la proiezione ‘statica’ di Mollweide (qui a lato) con i dati del veicolo spaziale della missione OCO-2 dal settembre 2014 all’agosto 2015 (dati di CO2 misurata in ppm):

Per quanto riguarda il monitoraggio del metano atmosferico, ad oggi non è più operativo ENVISAT (il satellite che trasporta SCIAMACHY) ma vengono utilizzati altri sistemi come l’ecoscandaglio atmosferico a infrarossi AIRS a bordo del satellite AQUA della NvASA, operativo dal 2002. Di seguito si riporta la mappa NASA dell’Earth Observatory di Joshua Stevens (https://earthobservatory.nasa.gov/images/87681/a-global-view-of-methane) con i dati AIRS delle concentrazioni globali di metano nel gennaio 2016 a una pressione di 400 ettopascal, o circa 6 chilometri sopra la superficie.

Le concentrazioni di metano sono più elevate nell’emisfero settentrionale perché le fonti di metano sia naturali che causate dall’uomo sono più abbondanti lì.