Le emissioni atmosferiche associate al biogas prodotto nelle discariche determinano effetti particolari sulla qualità dell’aria poiché, in aggiunta alle problematiche di carattere locale derivanti dalla presenza di componenti in traccia maleodoranti, il metano CH4 e l’anidride carbonica CO2, in qualità di costituenti principali il biogas stesso, presentano importanti implicazioni nei fenomeni di alterazione alla scala globale. A ciò va aggiunto il fatto che il biogas può anche rappresentare rischi legati, per esempio, all’incendio e all’esplosione, all’asfissia, all’intossicazione nonché alla fitotossicità e alla sinergia di tutti questi effetti.
Laddove le attività di combustione hanno ruolo prevalente nelle emissioni di CO2, l’emissione fuggitiva di metano CH4 dalle discariche può rappresentare un contributo significativo ai fenomeni di cambiamento climatico, in virtù del rilevante potenziale di riscaldamento globale che lo caratterizza e che corrisponde a 28 volte quello dell’anidride carbonica così come riportato nel quinto ed ultimo rapporto di valutazione dell’IPPC emesso nel 2014 e denominato AR5 (https://www.ghgprotocol.org/sites/default/files/ghgp/Global-Warming-Potential-Values%20%28Feb%2016%202016%29_1.pdf)
I dati più aggiornati dell’inventario nazionale italiano delle emissioni (Annuario dei dati ambientali 2019, n.89/2020, ISPRA – Tabella 7.4 e Figura 7.4.b) identificano le discariche come la seconda fonte di immissione di metano in atmosfera, con un contributo pari a quasi un terzo del complesso delle fonti identificate (https://www.isprambiente.gov.it/files2020/pubblicazioni/stato-ambiente/annuario-2020/07Atmosfera2019.pdf)